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Prandelli: «Mi fido di Spalletti, giovani devono giocare. Su Motta…»

Cesare Prandelli, ex CT della Nazionale, ha parlato di Spalletti e del sistema calcio in Italia, con la necessità di dare più spazio ai giovani.

EX Cesare Prandelli ha annunciato il ritiro dal calcio dopo l’ultima esperienza alla Fiorentina della stagione 2020-2021. L’ex CT della Nazionale è tornato a parlare dopo tanto tempo proprio dell’Italia, mostrando grande fiducia in Luciano Spalletti nonostante la cocente delusione europea. Prandelli ha parlato di questo e anche del sistema calcio italiano in una lunga ed interessante intervista concessa a TuttoSport.

Italia, senti Prandelli: «C’è bisogno di far giocare i giovani. Thiago Motta uno dei migliori»

SPALLETTI – Queste le sue parole su Spalletti: «Ho sempre detto di avere grande fiducia in Luciano e non è che cambio idea dopo il risultato dell’ultimo Europeo. Stanno lavorando tanto, stanno cercando di capire quali ragazzi possono essere più utili nella continuità e nel futuro. Il calcio italiano ha bisogno di far giocare più giovani possibili, all’ultimo Europeo c’erano diversi giocatori con poca esperienza internazionale. Il calcio deve essere al centro del progetto: Federazione e Lega devono assolutamente andare d’accordo

SPAGNA – Sul modello spagnolo: «La Spagna è un discorso a parte: là giocano tutti allo stesso modo, fin da piccoli, quando salgono di categoria non cambia nulla nella loro mentalità. I tre ruoli che conoscono li fanno bene. Noi ci siamo innamorati del giochismo a scapito della collettività, della fantasia e della imprevidibilità che un ragazzino deve avere. Facciamo così fatica a produrre centravanti, a fare gli uno contro uno, le mezze punte non ci sono più. E i nostri ragazzi non crescono. Quando parlo così mi riferisco ovviamente ai settori giovanili poi le prime squadre è giusto che facciano quello che vogliono. Io parlo della base: un ragazzo quando arriva a 18-19 anni deve essere pronto alla tattica individuale perché l’imprevidibilità fa ancora la differenza nel calcio. La prima cosa da fare nei settori giovanili sarebbe quella di togliere la tattica, intesa come un sistema di gioco rigido ed esasperato. Se la si eliminasse fino ai 15-16 anni, credo che uscirebbero più le qualità dei nostri giovani

SERIE A – Sulla nuova stagione appena iniziata: «L’Inter rimane la favorita e anche con un certo margine. Intrigante l’idea nuova della Juventus. Thiago Motta è uno degli allenatori più bravi, capaci e completi in circolazione. È forse l’unico giovane non rigido sullo sviluppo del gioco, lavora sui principi e sugli spazi da occupare, ma senza diktat. La società Juventus ha avuto il coraggio di cambiare tutto quello che andava cambiato, con giocatori giovani e un allenatore con idee molto chiare.»

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