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Francia-Italia, Spalletti: «Percorso nuovo, serve essere squadra!»

Il CT della Nazionale Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Francia, primo impegno degli azzurri in Nations League.

RIPARTENZA L’Italia è pronta a ripartire dopo la brutta e deludente parentesi ad Euro 2024: la squadra di Spalletti debutterà in casa della Francia nel primo match del girone di Nations League. Il CT azzurro ha presentato la sfida di Parigi nella conferenza stampa della vigilia. Oltre a domani sera, l’Italia scenderà in campo anche lunedì a Budapest contro Israele, altro avversario nel girone insieme al Belgio.

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PARTITA – Sulla Francia: «Se andiamo a vedere la formazione della Francia, è una formazione di altissimo livello. Mi aspetto una partita con difficoltà dove si può sopperire soltanto essendo squadra e quella deve essere la nostra arma. Ho visto cose buone in questi giorni e spero di rivedere le cose degli allenamenti. Poi ci saranno difficoltà. Loro sono una squadra sorniona, che ti dà l’impressione di poter gestire la gara, poi appena ti alzi hanno hanno queste sventagliate sugli esterni.»

ERRORI – Sugli errori fatti negli ultimi mesi: «Sono diverso perché la nostra vita diventa migliore se capiamo cosa ci succede. Io ho fatto tesoro di quello che è stata l’esperienza precedente. Dove c’è professionismo serve migliorare, poi gli errori si fanno. Ho visto la voglia dei calciatori di tenere la schiena dritta e non avere l’arrendevolezza di portarsi dietro i rimpianti. Le vere sconfitte sono quando ti porti dietro tutto quello che è stato, noi dobbiamo guardare al futuro e la partita di domani sera è già scritta nel futuro. Abbiamo iniziato questo nuovo percorso dopo l’Europeo in cui siamo stati a pensare a giocatori che potevano darci una mano, anche nelle convocazioni ci sono stato attento. Da qui in avanti ci sarà da fare qualcosa di nuovo, in un percorso che durerà per tutta la Nations League

TOP PLAYER – Sulla qualità dei giocatori a disposizione: «Ho visto dei ragazzi che hanno dentro qualità per diventare dei top player e probabilmente hanno bisogno di qualche esperienza. Ho visto anche l’autostima di non essere prigionieri degli altri e la consapevolezza che noi contro la Svizzera siamo stati inferiori, ma anche di noi stessi. Ho visto che si vuole migliorare, poi la tattica resta fondamentale perché loro sfruttano i momenti in cui noi saremo più larghi per infilarci in velocità. Si comincia a formare un gruppo di giocatori che fanno parte di 3 squadre, altri giocano all’estero e possono portare esperienza nel gruppo. Chiaro che dobbiamo giocare e far vedere da subito delle cose, poi nel calcio i risultati rendono la vita folle. Ma siamo noi gli amministratori di noi stessi

ROMPISCATOLE – Poi conclude dicendo: «Io poco sereno prima? Può darsi, siamo gli ultimi ad accorgerci di come siamo. L’ultima volta sono stato troppo rompi scatole, perché io sono sereno e tranquillo da sempre. Sono stato molto umano nel credere nelle possibilità dei miei risultati, sono stati disumano nei metodi per perseguirli. Questo è probabilmente un errore, io quello che penso è che i calciatori non abbiano responsabilità, glielo ho anche detto

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