Dzeko: «Felice per Dovbyk. Sorpreso per De Rossi. Su Inzaghi…»
Edin Dzeko, attaccante del Fenerbahce, ha concesso una lunga intervista in cui ha parlato soprattutto del suo passato italiano tra Roma ed Inter.
CIGNO – Edin Dzeko è certamente uno dei giocatori che in Italia ha lasciato un segno importante: il bosniaco, oggi punta del Fenerbahce di Josè Mourinho, vanta oltre 360 presenze tra Roma ed Inter e ben 150 gol realizzati, 119 con la maglia giallorossa e 31 con quella nerazzurra. Il cigno di Sarajevo ha parlato del suo lungo trascorso in Italia in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport.
Dzeko: «Sorpreso dall’esonero di De Rossi. Mourinho un grandissimo. Inzaghi coinvolge tutti»
DOVBYK – Parlando di centravanti, un commento sui primi mesi italiani di Dovbyk: «Io più di tutti so quanto sia complicata la Serie A. Lui l’anno scorso è stato capocannoniere in Spagna, all’inizio ha avuto un po’ di difficoltà, ma ha fatto come me, non ha mollato ed ora gli viene tutto più facile. Sono felice per lui.»
PRIMO ANNO – Sulle tante critiche al suo primo anno in Italia: «Per fortuna non mi sono mai fermato a pensare. E non ho mai mollato. Avrei potuto, lo sa? Sarei potuto andare via, sarebbe stata la scelta più semplice, altri al posto mio l’avrebbero fatto. Ma io volevo dimostrare alla gente che non era Edin quello lì. Mi sono detto “Resto, non voglio finire la mia esperienza in Italia così, sono meglio di quello che avete visto”»
MOURINHO – Sul suo attuale tecnico Josè Mourinho: «L’ho avuto anche alla Roma per un mese, prima di andare all’Inter. Non fu felice della mia partenza e me lo fece sentire. Ci sono state cose che non dipesero né da lui né da me, all’epoca. Josè è un uomo ed un grandissimo allenatore dal carisma incredibile. Anche da avversario, quando lui parlava, io ero lì ad ascoltarlo. La sua parola ha un valore enorme. E sono molto orgoglioso di essere allenato da lui al Fenerbahce.»
INZAGHI – Su Simone Inzaghi: «Ogni anno vince qualcosa. Sa coinvolgere tutti nel progetto, anche chi non è titolare. Non è semplice, specie in spogliatoi con grandi campioni. Tutti o quasi gli vogliono bene. Il mio Roma-Inter preferito? Il primo dopo il passaggio all’Inter, vittoria per 3-0 e un mio gol. Ma no, non per quello. Da fuori magari non si è visto, ma avevo il fuoco dentro, sentivo i tifosi di entrambe le squadre dalla mia parte. Tornavo nel mio stadio, l’Olimpico è il mio stadio: un’emozione fortissima, mai provata.»
DE ROSSI – Sull’esonero di De Rossi alla Roma: «Eh Daniele… parlare di lui è facile, ma in questo momento no, è difficile. Per me è soprattutto un amico. Sono stato molto sorpreso dal suo esonero, come per la verità lo fui anche dell’addio di Mourinho. Io non ho avuto De Rossi come allenatore. Ma ho parlato con i miei ex compagni a Roma, ho sentito cose non positive, ma di più. Mi hanno parlato di un grande tecnico. E se tu dici queste cose dopo solo due mesi di lavoro, vuol dire che la stoffa c’è. Tornerà a lavorare presto.»