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Inter, il centrocampo che non ti aspetti: cose c’è dietro l’involuzione – TS

Inter-Milan Tommaso Fimiano (copyright Inter-News.it)

In Inter-Milan il centrocampo nerazzurro si è spento. L’edizione odierna di TuttoSport analizza le prestazioni dei nerazzurri, alla ricerca di alcune spiegazioni.

CENTROCAMPO NEL MIRINO – Il centrocampo dell’Inter è fra i migliori d’Europa e questo è ormai un fatto ampiamente appurato. L’ultima conferma è arrivata proprio nell’esordio in Champions League, meno di una settimana fa, quando i nerazzurri sono riusciti a contrastare magistralmente il Manchester City, recandogli anche non pochi problemi. È per questo che la prestazione fornita nel derby contro il Milan appare così sorprendente, e purtroppo non in positivo. Proprio da quegli uomini in cui Simone Inzaghi ripone sempre fiducia, forza e speranze, domenica sera sono arrivate le peggiori risposte.

BARELLA – Nicolò Barella non fa testo, perché nei minuti disputati in Inter-Milan ha impiegato coraggio e impegno. Solo un problema fisico ha fermato il centrocampista italiano, che Inzaghi ha preferito far uscire precauzionalmente. Discorso diverso, invece, quello legato ad Hakan Calhanoglu ed Henrikh Mkhitaryan.

Inter, i centrocampisti sotto la lente d’ingrandimento

CALHANOGLU E MKHITARYAN – Gli straordinari, fra Nazionale e Champions League, si sono fatti sentire per Calhanoglu, reduce anche da alcuni affaticamenti muscolari. Il centrocampista turco è risultato particolarmente sottotono nell’ultima gara di campionato dell’Inter. Se per la performance del regista contro il Milan si trova una spiegazione, resta un mistero invece quella dell’armeno. Mkhitaryan, una delle più grandi certezze di mister Inzaghi, domenica sera è apparso spento e irriconoscibile. L’aggravante, per lui, è quella di essere rimasto fuori dai titolari scesi in campo contro il Manchester City e ad Appiano Gentile a lavorare nel corso della sosta per le Nazionali. A fare ancora più specie è la differenza di condizione fra il pre-campionato, in cui Mkhitaryan ha brillato – partecipando sin dal primo giorno al ritiro -, e l’esordio nelle competizioni ufficiali. La sensazione, a questo punto, è che Inzaghi sfrutterà maggiormente il nuovo innesto Piotr Zielinski, che corre già verso una maglia da titolare nella prossima gara dell’Inter in programma a Udinese.

ASSLANI E FRATTESI – Ma l’analisi del centrocampo nerazzurro non finisce qui. Alle prestazioni opache dei titolari, si aggiungono anche quelle delle seconde linee Kstijan Asllani e Davide Frattesi. L’albanese sta trovando sempre più spazio, pur non dimostrando di essere abbastanza all’altezza del suo vice Calhanoglu. L’italiano, invece, spesso dimostra il perché Inzaghi scelga di non lanciarlo quasi mai in partenza. A Frattesi, infatti, non mancano buone doti offensive, ma fatica ad inserirsi nei tatticismi nerazzurri.

Fonte: Tutto Sport – Stefano Pasquino

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