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Ajax-Lazio, risposta biancoceleste al sindaco di Amsterdam: la nota

Continuano le polemiche riguardanti il match di Europa League tra Ajax e Lazio. Il club biancoceleste ha risposto con un comunicato al provvedimento del sindaco di Amsterdam che vieta la trasferta ai tifosi italiani.

TRASFERTA – Ha fatto molto discutere la decisione presa nei giorni scorsi dal sindaco di Amsterdam di vietare la trasferta in Olanda ai tifosi della Lazio in vista della partita di Europa League contro l’Ajax. Un provvedimento preso per ragioni di sicurezza, ma che, giustamente, non è andato per niente giù al club biancoceleste. Dopo le dure parole di Fabiani è arrivata anche una risposta ufficiale del club, che con un lungo comunicato ha contestato la decisione.

Lazio, il comunicato del club sulla trasferta vietata contro l’Ajax

COMUNICATO – Di seguito il lungo comunicato diffuso dai biancocelesti:

«Ci riferiamo alla gara in oggetto indicata e alla nota trasmessa dal Sindaco di Amsterdam nella giornata di ieri 26/11/2024. Scriviamo formalmente per contestare e condannare l’inquietante lettera a firma del Sindaco di Amsterdam che lede l’onore e l’immagine della comunità che rappresentiamo. Pur comprendendo la particolare situazione in cui versano i Paesi Bassi siamo obbligati a reagire all’altrettanto intollerabile presa di posizione delle autorità olandesi.

La lettera inviataci ieri 26/11/2024 è caratterizzata da contenuti discriminatori e offensivi che velano una sostanziale difficoltà delle autorità locali a contrastare e arginare fenomeni di intolleranza che nulla hanno a che vedere con la società che rappresentiamo. Circostanza, inoltre, aggravata dalla integrale pubblicazione della nota privata che sta generando diverse reazioni nella nostra comunità locale che chiede risposte e reazioni.

Tra l’altro rappresentiamo che il Presidente del Consiglio di Gestione, nonché proprietario del club, è Senatore della Repubblica Italiana con importanti incarichi istituzionali fra cui spicca il ruolo di Capogruppo della Commissione Straordinaria contro il razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza (c.d. Commissione Segre). Nel Consiglio di Sorveglianza della S.S. Lazio è presente il Prof. Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma. Fa parte degli organi della S.S. Lazio anche il Prof. Alberto Gambino, membro della Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI).

Quanto sopra per evidenziare come la politica indicativa della Società è sempre stata finalizzata al ripudio di ogni forma di razzismo attraverso i propri organi istituzionali che combattono contro l’intolleranza in diversi sedi, nazionali ed europee. Sappiate che la S.S. Lazio S.p.A. metterà in atto ogni azione volta a salvaguardare l’immagine del club che è quotato presso la Borsa italiana ed è suscettibile di evidenti danni anche di natura materiale ed economica derivanti dalla scriteriata lettera del 26/11/2024. Difatti, la dichiarazione pubblica non è corroborata dai fatti. Ma evidenzia un generico pressapochismo nella gestione dell’attuale controversia e una scarsa conoscenza del teatro operativo.

È bene evidenziare che, lo scorso mese, in occasione della gara tra FC Twente e S.S. Lazio disputata presso la Città di Enschede, si sono verificati due episodi di gravissima rilevanza mediatica e sostanziale. L’UEFA ha dovuto applicare una sanzione disciplinare ed economica. Con conseguente chiusura dello stadio del Twente, per il comportamento tenuto dai sostenitori locali nei confronti dei calciatori della Lazio che sono stati oggetto di discriminazione razziale. 

Così come del tutto ingiustificabile è stato il trattamento riservato alla tifoseria italiana presente in città che è stata segregata all’interno degli hotel cittadini sia la notte prima della gara che quella successiva all’evento stesso, senza alcuna preventiva comunicazione. Famiglie e gruppi di sostenitori privati della loro libertà in nome del mantenimento di una apparente sicurezza delle infrastrutture cittadine (?!). Episodi di gravità assoluta che testimoniamo le criticità che investono la società olandese e le autorità chiamate alla gestione dell’ordine pubblico. La nostra reazione è stata di chiaro supporto nei confronti della società olandese FC Twente, al fine di stringere alleanze e rapporti volti a combattere e prevenire fenomeni come quelli sempre più spesso perpetrati in Olanda.

Le misure messe in atto dalle autorità olandesi non rispondono ai più elementari concetti giuridici applicabili nell’ambito della Unione Europea e mostrano l’inadeguata organizzazione in termini di safety & security che ogni nazione civile è chiamata ad implementare laddove sia prevista la partecipazione di club o associazioni private a competizioni di livello internazionale quale è la UEFA Europa League.

La stessa UEFA impone ai club severi e particolareggiati obblighi strutturali, che, di per sé, portano al proprio interno, criticità e complessità di vasta portata. Siamo convinti che solamente attraverso l’integrazione e la predisposizione di idonee misure strutturali, si possano affrontare le sfide connesse agli eventi sportivi e alla risonanza che essi generano. La chiave non è certamente la segregazione, il divieto o, come nel caso da voi malamente gestito, l’offesa della dignità delle comunità.

La tardiva azione intrapresa dalle autorità comporta, in capo alle stesse, l’obbligo di risarcire la tifoseria laziale che si è organizzata, per tempo e secondo le direttive impartite dal club ospitante la manifestazione, per assistere all’evento. In primo luogo è evidente che le medesime autorità dovranno farsi carico, direttamente o attraverso i canali commerciali, della restituzione delle somme trattenute dagli hotel cittadini per l’affitto delle camere. E manlevare i tifosi per la conseguente mancata occupazione delle stesse strutture.

Si rende inoltre necessaria una interlocuzione con le compagnie aeree che volano su Amsterdam affinché vengano restituite le somme pagate dai sostenitori laziali. Il danno procurato sarà quantificato e trasmesso alle competenti autorità. Considerato, infatti, che circa tremila tifosi hanno acquistato voli e affittato camere di hotel nella capitale olandese. Si rende pertanto necessaria la creazione di un punto di contatto dove far confluire le richieste di rimborso della tifoseria laziale che dovranno essere prontamente accolte.

Metteremo in atto tutte le azioni necessarie affinché la tifoseria laziale non viaggi verso Amsterdam e si riduca, quindi, il potenziale pericolo di incidenti che rischia di vedersi rafforzato. Non possiamo escludere, inoltre, che gruppi di tifosi, organizzati e non, decidano comunque di partire verso Amsterdam e, per essi, pretendiamo una adeguata accoglienza e un dignitoso trattamento nelle vie cittadine.

La tardiva decisione porta con sé, inevitabilmente, riflessi, anche di natura sportiva, che condizioneranno l’incontro di calcio. Ricordiamo che si affrontano due squadre di maggior successo nella competizione UEFA Europa League che si giocano molto del loro cammino futuro proprio nella gara in questione. Oltre al danno di immagine che colpisce una manifestazione che, per natura stessa, esalta e include tutte le comunità sportive che fondano la loro attività non sul business sportivo di primo livello economico, ma sulla cultura della formazione e dell’integrazione territoriale. Chiediamo, pertanto, di indicarci le modalità con cui intendete avviare il processo di scambio informativo, nonché le modalità di rimborso delle somme pagate dalla tifoseria laziale, entro e non oltre cinque giorni dal ricevimento della presente. In mancanza, saremo costretti ad attivare le opportune azioni risarcitorie nelle sedi ritenute competenti.»

 

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