Italia, Spalletti in conferenza: caso Acerbi, modulo ed esclusioni
Le parole di Luciano Spalletti come ct dell’Italia in vista della tournée negli Stati Uniti: tanti gli argomenti caldi a cui ha risposto in conferenza stampa.
ESCLUSIONE ACERBI – Il ct della Nazionale Luciano Spalletti apre la sua conferenza stampa con un commento sul caso Acerbi: «Non vorrei mai trovarmi in questa situazione, ma abbiamo la responsabilità di agire di fronte a ciò che è emerso. Per quanto ci siano ancora aspetti da chiarire, Acerbi mi ha detto che non si tratta di un episodio di razzismo. Voglio difendere i giocatori da accuse infondate, ma dobbiamo essere consapevoli dei nostri comportamenti nello sport, specialmente in Nazionale. È un dolore enorme prendere questa decisione a causa di episodi del genere. Dobbiamo essere attenti, poiché siamo tutti coinvolti in queste situazioni, anche quando vengono denunciate».
SCELTA ATTACCANTI – Spalletti non ha considerato per queste amichevoli Ciro Immobile e Gianluca Scamacca. Sulla mancata convocazione di Immobile: «Rispetto il suo valore come giocatore per il club e per la nazionale, ma al momento ho fatto altre scelte considerando l’attuale momento di forma». «Scamacca? Dopo un periodo senza giocare, non ho visto il suo miglior rendimento quando è stato convocato. In nazionale è importante dimostrare costante prontezza. Attualmente, Retegui sembra in migliore forma e Raspadori può coprire più ruoli. Voglio osservare da vicino Lucca per valutarne le qualità. Con la sua altezza e forza aerea, potrebbe essere utile anche in pochi minuti. Questo non è un rifiuto per chi è stato lasciato a casa, ma una valutazione delle esigenze del momento».
CAMBIO MODULO – Spalletti si esprime in merito alla possibilità di cambiare sistema tattico: «C’è bisogno di sistemare il sistema difensivo a tre perché è più efficace nel contrastare le ripartenze avversarie: con tre difensori centrali ben posizionati, è possibile ridurre le possibilità di subire ripartenze, e così possiamo anche mantenere due giocatori negli spazi larghi. La prima punta dovrebbe concentrarsi sui movimenti senza palla. Potremmo provare questo schema».
SU FRATTESI E GLI ESTERNI – Spalletti parla nello specifico del centrocampista dell’Inter, e non solo: «Frattesi è un giocatore che offre corsa, intensità e qualità, ed è in grado di attaccare frequentemente le linee difensive avversarie. Deve però essere più pulito nelle situazioni in mezzo al campo. Di Lorenzo, Dimarco, Udogie e Cambiaso dimostrano che le linee difensive non devono essere necessariamente dritte, ma che anzi la tendenza attuale è quella di entrare all’interno della metà campo avversaria per creare ampie linee di passaggio, in base agli spazi disponibili».
L’ELOGIO A DE ROSSI – Spalletti poi conclude complimentandosi con il suo ex giocatore per l’esperienza da allenatore in giallorosso: «De Rossi è stato bravissimo, mi ha sorpreso moltissimo. Mi ricorda in certi momenti Carletto Mazzone per questo suo essere ancora un po’ calciatore ma con la coscienza da allenatore. Ha compiuto un lavoro eccezionale nel dare rapidamente una nuova mentalità, nonostante il lavoro svolto precedentemente fosse già valido. Vedere Paredes in una nuova posizione, la difesa con tre o quattro uomini e i terzini tutta fascia è stato gratificante. Voglio molto bene a Daniele e gli auguro il meglio possibile. Sarei pronto ad aiutarlo, se necessario. Mancini l’ho contattato dopo, ma non deve considerarla una forma di bocciatura. Ho dovuto anche escludere El Shaarawy, ma conosco il suo valore. È una scelta difficile e mi dispiace penalizzare alcuni, ma devo favorire altri».