ESCLUSIVA IN – Marcolin: «Ora c’è il cross alla Dimarco! L’Inter? Non fa calcoli»
Dario Marcolin, ex giocatore di Lazio, Sampdoria e Napoli tra le altre, nonché ex collaboratore tecnico dell’Inter nella stagione 2007-2008, ha parlato in esclusiva su Inter-News.it. Con l’attuale talent di Dazn diversi temi trattati: dal rendimento dei nerazzurri fino alla crescita di Dimarco. Poi un parere sulla lotta scudetto.
Marcolin, si è spiegato il perché di questi gol troppi subiti dall’Inter, peraltro tutti in campionato? I nerazzurri hanno incassato nove gol in sette partite di Serie A e zero in Champions League.
E’ un po’ di rimettere la mentalità su quello che faceva l’anno scorso. Se l’anno scorso attaccava con sei-sette uomini, quest’anno ti dà la sensazione che siano sette-otto. Questa è la sicurezza che ha la squadra nella fase offensiva. Ha una fase offensiva molto spiccata e la fase offensiva ti fa salire molto i difensori. Prima facevi 100% fase offensiva e 100% fase difensiva, quest’anno sembri più attratto da quella offensiva. Si dice esperienza perché la volta dopo non commetterai gli stessi errori e secondo me l’Inter, nelle prossime partite, sarà un’Inter che ragionerà molto sulla fase difensiva. L’abbiamo visto contro il Manchester City, dove ha regalato poco e niente. Credo che Inzaghi stia lavorando su quello.
Yann Sommer ha parlato di concentrazione diversa tra campionato e Champions League. Può essere?
In Serie A ti senti fondamentalmente più sicuro, in Champions League hai un po’ più paura di tutti. E la paura porta alla concentrazione. Più che la paura, il rispetto degli altri porta la concentrazione.
L’attacco invece è all’opposto, ha già realizzato venti gol (16 in Serie A e 4 in Champions League). Alla fine dell’anno, farà più gol Marcus Thuram o Lautaro Martinez?
Secondo me alla fine ne segnerà di più Lautaro Martinez. Ma sai, gli attaccanti vivono un mondo loro. Thuram, se vai a vedere, prima della partita contro il Torino dicevano che era da un mese che non segnasse. E se vedi lo score di Thuram, doppietta, doppietta, tripletta. Cioè, cosa possiamo dire? Niente. La vita degli attaccanti vive di settimana in settimana. Però penso che Lautaro farà più gol di Thuram.
Marcolin, che ne pensa di Marko Arnautovic, che è ritornato ad Appiano Gentile dopo aver realizzato due gol contro la Norvegia di Erling Braut Haaland? Può essere quell’arma mancata lo scorso anno ai nerazzurri?
Le qualità di Arnautovic le conosciamo tutti. Forse sono qualità che nel reparto offensivo dell’Inter non ci sono, parlo soprattutto della fisicità. Thuram ad esempio girà per tutto il campo. Lautaro Martinez è fisico, aggressivo, ti ruba il tempo ma non è Romelu Lukaku. Arnautovic va più vicino ad un Lukaku: è più fisico, ti gira palla, fa reparto da solo. Può essere una qualità che Inzaghi sfrutterà. Anche se le scelte sembrano chiare: Lautaro, Thuram e anche Taremi sta guadagnando fiducia nell’allenatore.
Federico Dimarco è in un momento di forma psico-fisica straordinario. Oggi è tra i top tre al mondo nel suo ruolo?
Allora di Dimarco c’è una crescita continua. Io lo seguivo da quando già era al Verona, parlando con degli amici, dicevo che un piede come il suo non ce l’avesse nessuno. E oggi sta dimostrando, che veramente quel piede lo sta facendo diventare uno dei migliori esterni sinistri d’Europa. In Europa è nei primi tre. Lo capisci in una cosa: quando vai in giro per i campi e dici un cross alla Dimarco. È praticamente ormai un marchio! Come quando si dice un gol alla Fabio Quagliarella.
Faccio i nomi di Alejandro Grimaldo e Alphonso Davies, meglio Dimarco?
Dimarco, rispetto a questi giocatori, fa qualcosa in più. Dimarco è un attaccante prestato alla fase difensiva. Lui, dal centrocampo in avanti, fa cose che gli altri non fanno. Dimarco è quello che ti tira da centrocampo. Cioè è un po’ più estroso, più qualitativo rispetto a quelli. La prerogativa di Dimarco, che è quella che mi stupisce tuttora e anche quando stava al Verona, è che lui gioca spensierato. Quello che gli viene in mente fa. Capace che ti fa il lancio di esterno da 80 metri o che ti fa il tacco dentro l’area di rigore. A volte è geniale nelle cose che fa.
Marcolin, Simone Inzaghi è stato importante per la sua crescita?
La fortuna dei giocatori passanti attraverso gli allenatori che tu hai durante la carriera e in che età tu hai quegli allenatori, è fondamentale. Simone Inzaghi ha migliorato nell’Inter tanti giocatori, non solo Dimarco, ma anche Hakan Calhanoglu, Alessandro Bastoni o Nicolò Barella. Quest’anno Dimarco è praticamente insostituibile.
Inter tra mercato e corsa scudetto a tre!
In casa Inter, per il mercato, si fanno i nomi di Reda Belahyane e Adrian Bernabe a centrocampo. Marcolin, chi sarebbe l’ideale?
Belahyane a me piace, l’altro lo conosco meno. Ma ti dico anche una verità: trovare spazio nel centrocampo dell’Inter è veramente complicato. Piotr Zielinski, che entra sempre a 20′ dalla fine, due anni fa è stato campione d’Italia col Napoli. Però nell’Inter fa fatica a trovare spazio. Oggi il centrocampo dell’Inter è granitico nelle scelte iniziali. Rimangono le briciole per tutti. Difficile spostare quei titolari.
In ottica scudetto, sarà lotta Inter-Napoli oppure Juventus e Milan potranno dire la loro?
Io dico Inter, Napoli e Juventus. Il Milan un po’ indietro. Come organico dico le prime tre. Il Napoli sia per l’organico che per il non avere le coppe. E poi ha un allenatore come Antonio Conte, che negli anni in Serie A è arrivato o primo o secondo, non è mai arrivato terzo. La Juventus con il mercato che ha fatto e con questo allenatore può fare buone cose. E poi c’è l’Inter. Ma occhio appunto al Napoli, che senza le coppe e con quell’allenatore, può arrivare più fresco fino alla fine.
Verso la Serie A con due big match: Juventus-Lazio e Roma-Inter
Sabato Juventus-Lazio e domenica Roma-Inter. Marcolin, due partite già indicative sul prosieguo del campionato?
Allora la Roma con Ivan Juric, per quanto dicano o non dicano, ha fatto sette punti su nove. Quindi è una squadra che in campionato ha ricominciato a macinare. Ho fatto la partita dell’anno scorso quando l’Inter rimontò vincendo 2-4. Io sono portato a pensare che l’Inter non faccia differenza tra casa e fuori, ovvero la squadra gioca sempre allo stesso modo. Che giochi a San Siro o fuori, l’Inter non fa calcoli. Juventus-Lazio? Test per la Juventus, secondo me. La Lazio ha poco da perdere, chi ha la pressione è più la Juventus, perché gli altri hanno iniziato a prendere i giri giusti.
Si ringrazia Dario Marcolin per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Sandro Caramazza) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.
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