Nicola pre Parma-Cagliari: «Loro fortissimi, ma non mi preoccupano»
Davide Nicola, alla vigilia di Parma-Cagliari, ha parlato in conferenza stampa: match che si disputerà lunedì 30 settembre alle ore 20:45.
INFORTUNATI – Nicola parte subito facendo un punto della situazione riguardo gli infortunati: «Staranno fuori Wieteska, Pavoletti, Lapadula e Jankto ma contiamo di recuperarli per la prossima settimana. Prati è recuperato e viene con noi, sta bene e anche a livello nervoso vogliamo che rientri subito. Noi siamo una squadra che si deve salvare, le sconfitte ci stanno per chi fa questo cammino. Il ritiro prolungato è stato un investimento su noi stessi, il turno di Coppa Italia ci ha dato alcuni spunti e continueremo a lavorare. Ci ha dato la possibilità di sviluppare in due modi diversi, credo che la voglia di essere coraggiosi in attacco e difesa sia ormai acquisita, dopo 7 partite abbiamo già alcuni dati che danno risposte»
LUVUMBO E LAPADULA – Nicola inoltre si sofferma sulle condizioni dei suoi due migliori giocatori: «Lapadula ha avuto un problema muscolare al fianco, ha delle fitte che non gli permettono di girarsi bene, ma non è nulla di grave. Luvumbo ha reso nella produzione di gioco in linea con Piccoli, ma secondo me ha caratteristiche che gli permettono di rendere meglio anche in altre situazioni, che sia dentro o sull’esterno»
Nicola, queste le sue parole sul Parma!
PARMA – Queste le parole di Nicola riguardo che partita sarà Parma-Cagliari: «Parma squadra fortissima, è un dato di fatto: così come Como ed Empoli lo hanno dimostrato. Il Parma lavora molto bene con gli esterni, ma noi abbiamo sviluppato gioco per concentrarsi su noi stessi. Sono convinto che dal punto di vista della valutazione del gioco prodotto sia riscontrabile per tutti: la squadra gioca e crea, dobbiamo migliorare sui dettagli. In alcune letture dobbiamo essere più abili a riposizionarci e non perdere l’equilibrio, su questo lavoriamo per sviluppare gioco in due modi diversi»
ANCORA SUL PARMA – «Il Parma come noi ha più strategie di gioco, può abbassare il baricentro e rallentando il gioco. È una squadra che sa portare la pressione sulla costruzione del portiere e preferisce “rompersi” lasciando gli attaccanti avanti. Ci sono pro e contro su cui abbiamo lavorato, ma i dati dicono che stiamo lavorando bene. Non mi preoccupa la produzione di gioco, mi preoccuperei se non ci fosse. Dobbiamo sistemare alcune cose che fanno parte dell’equilibrio»