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Calafiori, i ricordi della Roma con De Rossi: «Mi portava a Trigoria»

Calafiori ricorda, con grande emozione, gli anni in cui ha giocato nella Roma al fianco di De Rossi, a Chiamarsi Bomber

RINASCITA- Calafiori, cresciuto nel vivaio della Roma, ha avuto un inizio di carriera molto complicato. Come raccontato da lui stesso, non ha avuto il piacere di allenarsi con De Rossi a causa dei tanti infortuni che hanno complicato il suo ingresso tra i grandi. L’esordio in giallorosso aveva già mostrato il suo potenziale, ma a causa dell’ennesimo infortunio la società ha optato per la cessione. Trasferitosi al Basilea per circa 2 milioni, ha avuto l’occasione per recuperare dalla rottura del crociato e di mostrare il suo valore. Il percorso in Svizzera è stato fondamentale per rimettersi in mostra, tanto che dalla Serie A arrivò l’offerta per il suo cartellino dal Bologna.

APPRODO IN EMILIA- Thiago Motta ha fin da subito elogiato Calafiori, cambiandogli anche il suo ruolo abituale. Il cambio da terzino a difensore centrale, lo ha consacrato come giocatore, tanto che i big d’Italia stanno lottando per metterlo sotto contratto. Difensore dai piedi vellutati, capace di fare assist e qualche gol, paragonato anche a Stones per il modo di interpretare il suo ruolo, oramai uno dei difensori più forti della Serie A. Chissà se Spalletti deciderà di puntare su di lui in vista dell’Europeo.

IL RICORDO DI CALAFIORI SU DE ROSSI AI TEMPI DELLA ROMA

INTERVISTA- Calafiori ha rilasciato un’intervista a Chiamarsi Bomber, dove ha parlato di un suo vecchio compagno e attuale allenatore della Roma, Daniele De Rossi: «Siamo stati parecchio tempo insieme, è stato un sogno per me. Mi portava a casa e mi riportava a Trigoria. Tutt’ora non capisco perché facevo questo a me, probabilmente ha visto che ero un bravo ragazzo»

ADDIO DI DE ROSSI- Calafiori ricorda con commozione l’addio di De Rossi: «L’ultima persona che ha abbracciato dopo il giro di campo, sotto la curva Sud, sono stato io. Quando mi ha abbracciato sono scoppiato in lacrime. Non volevo che Daniele smettesse perché l’anno dopo sarei tornato dall’infortunio e mi sarei allenato in prima squadra con lui, invece è andato al Boca»

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