Scamacca-Atalanta, conferma sul mercato! Percassi: «Scalvini, peccato»
L’AD dell’Atalanta fa il punto sul mercato e sulla posizione dei suoi big.
Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, spiega le dinamiche dell’Atalanta nel prossimo mercato. Intervistato da Sky Sport, il dirigente manda un messaggio su cosa farà con Scamacca.
IL MESSAGGIO – Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, comincia da una brutta notizia: l’infortunio di Giorgio Scalvini. Il difensore salterà gli Europei e non solo: «È veramente un peccato. Siamo molto dispiaciuti per lui, ovviamente per l’Atalanta e la Nazionale. Ma Giorgio, con le qualità che ha, tornerà ancora più forte. Sarà un mercato difficile, l’input è sempre cercare di fare il meglio per rinforzarci. Conferma di Teun Koopmeiners e Gianluca Scamacca? Sono tutti ragazzi che abbiamo scelto, conosciamo bene la storia di ciascuno di loro. Sono tutti grandi ragazzi, il campionato è finito ieri e dobbiamo ancora vedere. Ma cercheremo sempre di rinforzarci conoscendo quella che è la nostra dimensione. Un colpo? Diciamo confermando Scamacca: puntiamo su di lui. Sicuramente farà parte dell’Atalanta l’anno prossimo, poi deciderà il mister chi far giocare».
Percassi da Scamacca e Scalvini al rapporto Inter-Atalanta
LA RISPOSTA – Ieri, nuovamente, Gian Piero Gasperini ha criticato l’Inter. Ma Percassi, dopo i discorsi su Scamacca e il mercato, è molto meno deciso: «Io quello che dico è che, ovviamente, l’Atalanta ha la sua dimensione e conosce benissimo quella che è la sua realtà. Noi non dobbiamo mai perdere di vista quello che siamo, da dove veniamo e cosa dobbiamo cercare di fare per commettere meno errori possibili. Poi ci sono altri club con altre strutture, ma ognuno ha la sua particolarità. L’Inter è una grande squadra che ha una grande platea e una dimensione totalmente diversa dall’Atalanta. Nella relazione con l’Inter l’Atalanta, ovviamente, è anche cresciuta grazie alla vendita di alcuni giocatori o all’acquisto di altri ragazzi che hanno fatto il nostro percorso. La nostra Serie A è fatta di realtà diverse, noi dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo».