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Mourinho lancia la bomba! Dichiarazione a sorpresa sulla Roma

Continua la telenovela di Mourinho dopo l’esonero dalla Roma, l’allenatore portoghese torna a parlare dell’ultimo anno in giallorosso

ADDIO – Mourinho ha preso sul personale la scelta della dirigenza della Roma, infatti, dopo l’esonero arriva l’ennesima dichiarazione dove contesta tale scelta. Continua il periodo amaro di Mourinho. Il tecnico, per molti uno dei migliori del nostro millennio, non trova dimora fissa. Molte sono state le voci sul suo futuro, la maggior parte delle quali però sono state smentite. Anche il Manchester United, squadra dove ha lasciato il cuore, ha negato un suo possibile ritorno.

RIMPIANTI – Mourinho dopo aver dichiarato amore ai tifosi della Roma fa marcia indietro. Il portoghese ha sempre mostrato grande entusiasmo per l’ambiente romanista, tanto da aver rinunciato a proposte stellari. In un’intervista rilasciata al canale coreano di EA Sports però ha parlato proprio del rimpianto di tale scelta.

MOURINHO FA MARCIA INDIETRO SULLA ROMA

OFFERTA DALLA NAZIONALE PORTOGHESE – Mourinho ha varie volte rifiutato l’incarico offerto dalla propria nazionale: «Ho avuto due volte la possibilità di andarci, ma non sono arrivate al momento giusto per me. Mi sono fatto prendere dalle emozioni quando non ho accettato l’ultima offerta, perché ho deciso di restare alla Roma e penso di aver fatto un errore. Perché ora il Portogallo ha una squadra fantastica, una delle migliori, tra le prime cinque. Lo sapevo, ma mi sentivo in grande connessione con la Roma, con i tifosi, quindi non ho voluto prendere quella decisione. L’occasione Portogallo è arrivata due volte, credo però che arriverà anche una terza e la prenderò. Sperando che la generazione che avrò sarà forte come questa».

LA ROMA – Mourinho ha concluso la sua intervista spiegando il motivo che lo ha portato ha sposare il progetto Roma, che gli ha permesso di disputare due finali di coppe europee: «Le due finali con la Roma sono state quelle più difficili da raggiungere, forse anche l’Europa League con il Manchester United è stata molto difficile perché erano due squadre che quando sono arrivato erano in una situazione molto difficile. Alcuni allenatori sono magari più furbi e intelligenti e quindi scelgono l’incarico giusto con le condizioni ideali per arrivare al successo. Io ho bisogno di lavorare sempre, sentire che sto facendo qualcosa e sto aiutando. Mi piacciono le sfide, anche se a volte sono ingiuste perché non ci si può aspettare che io vinca trofei quando la mia squadra non è la più forte».

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