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Spalletti: «Fossi un arbitro lascerei andare molto! Atalanta modello»

Luciano Spalletti in conferenza stampa per il ritiro dell’Italia a Coverciano, in vista delle partite di Nations League contro Belgio e Israele. 

CONFERENZA SPALLETTI – Luciano Spalletti ha tenuto da Coverciano la classifica conferenza stampa di inizio ritiro dell’Italia.

Spalletti, ora bisogna dare continuità alle prestazioni?

All’inizio c’era da cambiare qualcosa, adesso bisogna dare continuità. I nostri campioni hanno capito che sfruttare bene queste giornate azzurre gli fa bene anche nel loro futuro nella loro squadra. Io l’ho visto. Il nostro campionato dà continuamente soluzioni e alternative. Ho visto ragazzi entusiasti e rivedere lo spirito visto nelle ultime due partite anche nel modo di vestire questa maglia. C’è fiducia.

In merito agli infortuni, si gioca troppo? Spalletti, lo spettacolo è sempre all’altezza? Penso pure al mondiale per club.

Bisogna fare delle diversificazioni, non ci sono squadre attrezzate per giocare così tanto. Ci sono poi squadre che hanno 25 giocatori a disposizione e gli viene permesso di giocare così frequentemente. I discorsi vanno sempre lì: le riserve non hanno fatto bene come i titolari e quest’idea di commentarli la subiscono un po’. Squadre come Inter, Juventus, Milan hanno calciatori a disposizione per giocare più partite, poi il livello di qualità a volte è al di sotto di quello che dovrebbe essere. Ma qui ne fa il livello di fisicità e di interpretare il calcio delle squadre, tutte sanno fare questo uomo contro uomo e poi schermarsi come blocco squadra. Questi sono gli atteggiamenti corretti.

Si gioca tanto?

Per me non si gioca molto, anzi bisogna giocare molto, bisogna essere attrezzati nel giocare molto. Serve far crescere i giovani, ma se gli dice che quando una squadra non fa un risultato la colpa è loro… Ci sono altre squadre non attrezzate che sono penalizzate. A queste gli fa la differenza dover mettere in mano la panchina e far giocare i giocatori che stanno fuori. Ma si può sopperire a giocare spesso, se si continua a fare questi ragionamenti vuol dire ancora rimanere attaccati ad avere degli alibi, a creare difficoltà mentali ai propri calciatori. Si può giocare spesso e si può fare un calcio di alto livello.

Spalletti, vedo Pisilli e anche Maldini. Ci garba il contorno.

Diventa abbastanza facile perché voi stessi che andate a ricercare il giocatore dalla purezza tecnica, lui ha tante qualità. Ha la giocata bella e incantevole, ma poi questa fisicità nei contrasti e nel fare strada importante. Sa giocare benissimo con le spalle alla difesa avversaria. A volte però si assenta pure dal gioco, ma vedendo con continuità ho trovato una crescita importante. Vediamo che effetto gli fa stare qui in questa settimana. Pisilli è un bel centrocampista, sa fare tutte e due le cose, è uno che arriva, mi diceva De Rossi ad allenarlo è uno che fa sempre gol nelle partitine. Ha frequenza di passo ed energia, sa fare tutto. Credo meritasse di venire qui.

Porte chiuse al momento per Zaccagni e Chiesa?

Zaccagni ha concluso ieri da seconda punta, Chiesa nella Juventus di Allegri ha fatto un po’ di esterno e un po’ seconda punta. Zaniolo ora gioca più dentro il campo, basta vedere che hanno piacere a stare dentro e non hanno il timone di sentire il fiato del difensore dietro il collo.

Vincendole entrambe, Spalletti, si può avere già una certezza. Vincerle significa anche provare altre cose a novembre?

Valutazione corretta, ma prima bisogna vincere queste due partite. Bisogna andare ad avere la stessa consistenza avuta ultimamente. Squadra che sa comportarsi in maniera da assieme, di non fare lo scaricabarile, ma tutti devono essere interessati a fare tutto.

Valutazioni sulla difesa con Gabbia per Gatti. Poi un ragionamento tattico: in campionato nell’ultimo mese molti giocano con quattro attaccanti e anche Conte ha lasciato la difesa, come Thiago Motta. Questo cambierà anche in Nazionale?

Matteo ha fatto vedere di saper comandare il reparto difensivo e di essere un giocatore attento e intenso. Lo abbiamo convocato con piacere, il Milan può dare molto alla nazionale. Gatti aveva questo problema da mettere a posto, era nelle condizioni di dover recuperare anche se fosse venuto in nazionale. Noi li vogliamo sani i giocatori. Sul modulo mancherebbe un attaccante per quel tipo di gioco, ma abbiamo centrocampisti che si inseriscono sempre molto bene. Gli allenatori stanno trovando dei cambiamenti in base alle caratteristiche dei giocatori che hanno in rosa. Politano, nell’ultima partita, è tornato a fare il tutta fascia. In questi moduli qui nella possibilità di andare ad attaccare ci vedo appiattimento e più qualità per andarci a prendere più cose nuove e improvvise. Per andare a crearci l’incanto che poi ti dia la soluzione.

Lukaku ha rinunciato al Belgio e Vlahovic alla Serbia. Questo giocare tanto non corre il rischio di penalizzare la nazionale? In difesa, qualche gol in più l’ha preso?

Bisogna un attimo andare a valutare ogni singola posizione dei calciatori. Ogni singola situazione va valutata in modo profondo. Per me la nazionale è un’emozione permanente. Anche per i calciatori, mi sembra, che poi sia bello. Li ho ritrovati felici stamani. Poi bisogna anche credergli. Kean l’ha abbiamo fatto venire, il dottore ci aveva avvisati e Kean, vedendolo, sta male. Inutile obbligarlo a fare delle cose che non sono corrette. Lo stesso con Gatti. Sulla difesa, si è preso gol, ma la squadra è stata bene nelle ultime due partite. La squadra ha avuto praticità nel gioco. Ho un’urgenza che è quella di dimostrare agli italiani, che siano orgogliosi di noi. Bisogna farlo vedere, bisogna dimostrargli attaccamento, voglia, disponibilità.

Spalletti, si parla di rigorini che condizionano le partite.

Ieri sera ho visto la partita insieme a Gianluca Rocchi, il quale ha fatto valutazioni. A me rimane difficile entrare dentro quello che è il lavoro di altri. Ci sono delle gestioni, che secondo come le usi tu li crei dei vantaggi e delle difficoltà. Per adesso si creano delle difficoltà. Quando vedo calcio e vedere che qualche contatto è solo un contatto. Bisogna cambiare questa parola: i contatti sono tanti, sono tutti contatti. Diventa facile poi da contestare la parola contatto. Ci vuole sempre un impatto, che non è la stessa cosa. Le valutazioni vanno fatte dal direttore di gara e dal Var. Sarei curioso di fare l’arbitro perché lascerei andare molto. Ci sono professionisti che poi non la reggono come pressione la cosa, può essere la pressione, l’errore di valutazione. Anche per gli arbitri diventa dura la gestione di calciatori e allenatori.

Avere un Retegui così, Spalletti, quanto ti fa stare tranquillo?

Sono contento quando vedo i calciatori crescere e quando li vedo carichi di belle cose. Mateo ci aveva dimostrato di essere un professionista straordinario e di essere un goleador di quelli affidabili. Mateo è un calciatore esperto della nostra nazionale. Naturalmente se fanno gol arrivano più sostegno nell’entusiasmo.

Oggi siamo in buone mani con Fagioli e Ricci. Se entrambi stanno bene quando uno si fa preferire all’altro?

Ricci nel Torino fa anche la mezzala, ma sono tutti e due moderni. Nel senso che potrebbero fare tutti e due i ruoli: sia mediano che centrocampista. Si ha due partite, io non voglio far pensare che preferisco più uno all’altro. In questo ruolo di CT devo far credere ai miei calciatori di volergli bene. Però poi ne devo scendere 11. Ricci ha più dinamismo, ha raggio d’azione più lungo. Fagioli più bravo nello stretto. Ma sono entrambi tecnici e hanno cambio di gioco. Sono tranquillo. Ricci potrà avere più impatto senza palla di Fagioli, ma Fagioli ha fatto vedere di queste visioni e conoscenze che gli altri non arrivano. Qualità, pulizia di gioco, visione di andare oltre quel muro là che gli altri non vedono di farci passare la palla, mentre lui riesce a fargliela passare.

Spalletti, che esame è il Belgio? E su Tedesco?

Bell’esame, perché è una squadra forte, una delle più forti a costruire con la difesa. Tutti e quattro i difensori hanno cambio di gioco, imbucate, sono forti. Davanti gli manca Lukaku, ma ha gente velocissima. Mi sono divertito a domandare ai miei difensori, dicendogli chi vorresti marcare da Ronaldo e Messi. Tutti mi dicono quello più fisico, perché quello più veloce e rapido è più difficile da marcare. Preferiscono quasi tutti quelli che si vede e si tocca. Tedesco grande allenatore, ho avuto la possibilità di parlarci e di conoscerlo. Non si lascia influenzare da nessuno, va dritto per la sua squadra.

Retegui si sta evolvendo con Gasperini, Spalletti, lei parlava di Zaniolo, c’è anche Ruggeri, torneranno Scamacca e Scalvini. Atalanta modello?

Ci si va a prendere dall’Atalanta, modello di calcio in generale anche come gestione societaria. Gasp è un allenatore molto stimolante da conoscere. Non dice molte cose, è un amico. L’Atalanta ha un modo di fare calcio molto europeo e ha uno stadio che rappresenta bene il nostro Paese. Bisogna fare questi stadi, quelli italiani mettono tristezza.

Un giudizio su Fagioli dopo Lipsia?

L’ho guardato bene prima di convocarlo. Ha qualità indelebili! Mi sembra che ora sia bello organizzato mentalmente, fa vedere a tutti il suo talento.

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