Luis Alberto: «Lazio da Scudetto! Il 2020 un rimpianto. Su Lotito…»
Luis Alberto, ex centrocampista della Lazio, oggi in forza ai qatarioti dell’Al-Duhail, ha parlato della sua ex squadra, elogiandone il momento attuale e ricordando i suoi otto anni vissuti in biancoceleste.
MAGO – Nella scorsa estate, tra i tanti cambiamenti della nuova Lazio, c’è stato l’addio dopo 8 anni di Luis Alberto. Lo spagnolo si è trasferito in Qatar, dove ora veste la maglia dell’Al-Duhail. Lo spagnolo ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha ricordato i suoi anni trascorsi con i biancocelesti e parlato del grande stato di forma attuale della squadra di Baroni, seconda insieme ad Inter, Atalanta e Fiorentina ad un punto dal Napoli capolista.
Luis Alberto: «La Lazio se la gioca con tutti. Con Sarri rapporto strano. Lotito un capitolo chiuso»
SOGNO – Queste le sue parole: «Sono contento per la Lazio, spero vinca lo Scudetto. Ha tutto per competere. L’Inter resta la più forte, poi metto il Napoli, ma la Lazio se la gioca. Sarebbe un sogno vedere i laziali festeggiare un titolo. Noi ci andammo vicini. Poi è arrivato il covid. Siamo stati anche sfortunati: infortuni, squalifiche, Leiva che si fa male al ginocchio, poi cartellini a ogni diffidato. Se il campionato non si fosse fermato avremmo lottato punto a punto, chissà. Il calcio di Baroni mi piace molto. All’inizio sembrava un’incognita, ma adesso strega e stupisce.»
INZAGHI – Sul rapporto con Simone Inzaghi: «Mi sarebbe piaciuto giocare in questa Lazio? Certo. Del resto, come ho detto non sarei mai andato via. Nel 2016 avevo già fatto i bagagli. Non giocavo mai, e quando entravo facevo l’esterno. Un ruolo mai coperto in vita mia. Così dissi al mio agente che a gennaio sarei tornato a Siviglia. Senza Simone Inzaghi sarei tornato in Spagna. Nel 2017 gli chiesi di andare via, ma si oppose. Mi ha mai chiesto di andare all’Inter? No, no. Non abbiamo mai litigato, mi conosceva. Quando avevo una giornata no mi invitava ad andare a casa. È il numero 1 nel gestire le persone. Una volta mandò a casa un giocatore perché aveva un problema familiare. A uno così dai tutto. In Europa è a livello dei big? Senza dubbio. E da quando è all’Inter è cresciuto molto.»
SARRI – Su Sarri: «Siamo simili, l’ha detto anche lui. Il nostro è stato un rapporto strano, ma mi ha insegnato a difendere. Quando è andato via hanno detto che è stata colpa mia e che l’ho cacciato da Formello, ma non è vero. Mi è dispiaciuto quando si è dimesso. In Qatar non sono in vacanza, eh. Siamo primi in campionato e in semifinale di coppa. Mi avevano già cercato l’anno scorso, ma Sarri non mi lasciò andare via.»
LOTITO – Invece, su Lotito: «È un capitolo chiuso. L’unico appunto è sul rinnovo del contratto: è lui che è venuto da me per non farmi andare via. Io sono tranquillo, non voglio parlare né di lui e né dell’altro (il direttore sportivo Angelo Fabiani, ndr). Alzo la voce quando vedo cose che non mi stanno bene o le ingiustizie. Non riesco a stare in silenzio. Sono diretto e istintivo.»