Lazio, Lotito attacco non troppo velato alla Roma: «Noi bloccati…»

Lotito ha comparato la sanzione ricevuta dalla Lazio con quella inflitta alla Roma, la quale però avrà più spazio nel corso del calciomercato.
SITUAZIONE – La Lazio nella sessione di calciomercato estiva iniziata proprio oggi, non avrà la possibilità di fare mercato, a meno che non riescano a raggiungere il quorum richiesto in termini di incassi da cessioni. Ciò che però ha fatto infuriare il patron biancoceleste è stato il trattamento che invece la Uefa ha riservato alla Roma. I giallorossi nonostante non siano rientrati nei paletti imposti non avranno sanzioni pesanti, ma dovranno solamente pagare una penale. Trattamento che secondo Lotito non sarebbe equo, considerando soprattutto che i biancocelesti non potranno fare mercato solamente a causa di errore di bilancio, in quanto avrebbero anticipato una spesa che in realtà sarebbe stata effettuata solamente in seguito. Di seguito le parole di Lotito.
Lazio, la protesta di Lotito sul trattamento ricevuto!
PROTESTA – «È una follia dover versare 115 milioni per dei parametri che non esistono più, applicando una norma retroattiva invece di quella nuova. La Lazio è una società quotata in borsa, se si crea un danno legato a un’interpretazione arbitraria della norma, che non è razionale e giustificata, poi bisogna assumersene le responsabilità»
CONSIGLIO – «Bastava fare un blocco soft. Sino a gennaio, tu puoi vendere e comprare. Invece si crea un blocco su un indebitamento finto. E se si infortuna un giocatore per un lungo periodo per quale motivo non potrei sostituirlo fino a gennaio? La ratio della precedente norma era quella di garantire che la squadra non fallisse durante il campionato. La Lazio non rischia il fallimento, è solida, con 300 milioni di patrimonio e nessun debito. Noi non abbiamo problemi, ma non possiamo fare mercato, che invece fanno tranquillamente club sanzionato dalla UEFA per il fair play finanziari»
SARRI – «Non gli abbiamo nascosto nulla. Anche noi siamo rimasti spiazzati dall’interpretazione arrivata dopo la comunicazione Covisoc del 26 maggio»