Palladino: «In attacco mi aspettavo di più. Sono due punti persi!»
Raffaele Palladino, allenatore della Fiorentina, ha commentato lo 0-0 nel derby contro l’Empoli al termine del match.
FRENATA – Dopo la prima bella vittoria contro la Lazio, la Fiorentina torna a pareggiare. La squadra di Palladino non va oltre lo 0-0 nel derby toscano in casa dell’Empoli. Con questo risultato i viola salgono a quota 7 punti in classifica, ed occupano l’11esimo posto insieme ad Atalanta e Bologna.
Fiorentina, Palladino: «Mancata imprevedibilità. L’Empoli non ha mai tirato in porta»
DELUSIONE – Queste le parole del tecnico viola ai microfoni di Sky Sport: «Mi aspettavo qualcosa in più in fase offensiva. Ci è mancata lucidità nell’ultimo passaggio e nei duelli offensivi. Potevamo essere più imprevedibili e vincere più contrasti individuali. La squadra ha dato tutto, con grande spirito di sacrificio. Abbiamo giocato una buona fase difensiva contro un avversario che ha messo in difficoltà molte squadre. Non abbiamo rischiato nulla, l’Empoli non ha mai tirato in porta. Nel primo tempo abbiamo attaccato bene, creando diverse occasioni, ma non siamo riusciti a concretizzare. Dobbiamo migliorare sotto questo aspetto, anche se finora abbiamo sempre fatto bene. Non abbiamo subito gol, difendendoci con grande spirito di squadra. Sono due punti persi, vista la mole di gioco creata. Dobbiamo essere più ambiziosi e sviluppare una mentalità vincente per queste partite. Con qualcosa in più, avremmo potuto vincere.»
MODULO – Sulla difesa a 4: «Mi piacciono entrambi i sistemi di gioco, sia a tre che a quattro. Al di là dei moduli, sono i principi di gioco e la mentalità ad essere importanti. È fondamentale che la squadra riconosca e applichi i principi, indipendentemente dal modulo. Oggi abbiamo giocato con un 4-2-3-1, con buona fluidità. In altre partite possiamo giocare a tre, come contro la Lazio, dove siamo partiti con la difesa a tre e poi siamo passati a quattro nel secondo tempo. Sono contento di come la squadra si sta esprimendo e sta crescendo, raggiungendo maggiore maturità.»