Haaland celebra Guardiola: «È il miglior manager del mondo!»
Erling Haaland ha parlato del momento di difficoltà del suo Manchester City e del fresco rinnovo del contratto del tecnico Pep Guardiola.
RINNOVO – Il Manchester City ha annunciato nella serata di ieri il rinnovo del contratto di Pep Guardiola, che si lega ai Citizens fino al 2027. Una notizia accolta con grande entusiasmo soprattutto da Erling Haaland. L’attaccante norvegese, intervistato da Sky Sports UK, ha elogiato il suo allenatore e ha parlato anche del momento di difficoltà della squadra, reduce da 5 sconfitte consecutive tra campionato e coppe.
Manchester City, Haaland: «Pensiamo al futuro. Guardiola pretende molto da noi»
SCONFITTE – Sul momento della squadra dice: «Penso che sia importante semplicemente lasciar andare. È la cosa più difficile, anche nella vita, lasciar andare le cose ed essere tristi e tutto il resto. Ma dobbiamo concentrarci sul prossimo, guardate quante partite ci sono… Non ho pensato alle ultime 4 partite, infatti sono andato in nazionale e ne ho vinte due. Si tratta di ripartire, vivere il presente e guardare al futuro. Non è così grave, non è che siamo retrocessi. Siamo secondi e ci sono un sacco di partite da giocare.»
GUARDIOLA – Sul tecnico: «Lui è calmo. Dobbiamo solo fare del nostro meglio perché lui pretende molto. Ci chiede di essere al meglio in ogni allenamento, in ogni partita ed è quello che dobbiamo fare. Cerchiamo subito di vincere la prossima. Concentriamoci sull’allenamento di oggi, sull’allenamento di domani e poi sulla partita. Pep ha la mia piena fiducia. E se mi dice qualcosa, è meglio che io la faccia perché alla fine lui sa cosa è meglio. Quindi sono sicuro che troverà delle soluzioni anche ora. È esattamente come me lo aspettavo. È il miglior manager del mondo e credo che lo sappiamo tutti. Ed è probabilmente il migliore che sia mai esistito sulla terra. Mi aspettavo un sacco di cose da lui e lui mi ha dato il massimo ogni singolo secondo. Sono super felice e lo si vede anche quando gioco. Vuole sempre la perfezione ma la perfezione non esiste. Quello che conta è vincere trofei.»