Atalanta, Pagliuca: «Orgoglio della squadra. Europa League? Sorpreso di averla vinta!»
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Pagliuca, comproprietario dell’Atalanta, ha rilasciato una lunghissima intervista in cui si è mostrato sorpreso per i grandi traguardi conquistati, tra cui anche una formidabile Europa League. Poi continua sul grande legame che c’è tra squadra e cittadini bergamaschi.
CRESCITA – «L’anno è stato davvero positivo. Siamo tra le prime tre squadre in Italia e siamo stati a un solo punto dall’essere tra le prime otto di Champions senza nemmeno dover giocare. Sono davvero orgoglioso della squadra, abbiamo sei titolari fuori. La prima cosa che impari è che devi collaborare con persone straordinarie, e la famiglia Percassi, che ha gestito il club per anni, è un partner chiave per noi. Abbiamo un ottimo rapporto con loro. Capiscono il calcio negli Stati Uniti meglio di chiunque altro abbia incontrato. La seconda cosa che ho imparato è che c’è una passione enorme per lo sport negli Stati Uniti, specialmente a Boston.»
LEGAME – «In un posto come Bergamo, che è appena fuori Milano, l’Atalanta è l’unica squadra professionistica ed è incredibile vedere il supporto dei tifosi. Il modo in cui vivono e respirano la squadra è straordinario. Ogni ristorante, ogni persona a Bergamo ha un legame con il club. Ogni bambino che nasce a Bergamo riceve una tutina dell’Atalanta. È una parte radicata della cultura locale come nessun altro posto. La terza cosa è che sì, siamo un club più piccolo, ma abbiamo investito molto capitale.»
Atalanta, le parole di Pagliuca sul mercato attuato e sul sistema di gioco!
MERCATO – «Negli ultimi tre anni abbiamo acquistato giocatori per oltre 100 milioni di euro e possediamo il nostro stadio. Siamo una squadra sostenibile dal punto di vista finanziario. Per esempio, uno dei nostri migliori attaccanti, Scamacca, si è infortunato per tutta la stagione, e questo ci ha spinti a comprare Retegui. Pensavamo che fosse un buon giocatore e che si adattasse al nostro sistema, e ora è il capocannoniere della Serie A…»
SISTEMA DI GIOCO – «Abbiamo anche imparato che è essenziale individuare giocatori adatti al sistema dell’Atalanta. Giochiamo con un pressing alto e aggressivo, che richiede probabilmente il 50% in più di corsa rispetto a molte altre squadre. Quindi, nei nostri modelli di scouting, cerchiamo giocatori con grande resistenza fisica per coprire il campo e correre per tutta la partita. Questo stile di gioco ci ha permesso di battere grandi club.»
EUROPA LEAGUE – «Lo scorso anno per esempio abbiamo battuto il Liverpool perché non si aspettava di essere attaccato in quel modo. Sorpresa? La più grande è stata la vittoria dell’Europa League: mentirei se dicessi che era l’obiettivo iniziale, ma tutto è andato al posto giusto. E poi abbiamo completato con successo la ristrutturazione dello stadio. Siamo uno dei tre club italiani che posseggono il loro stadio»