Atalanta, Papu Gomez: «Milan? Non è decisiva. Gasperini resta»

Il Papu Gomez alla vigilia di Milan-Atalanta ha rilasciato una intervista nella quale esprime le sue considerazioni sul match. Poi dice la sua sul futuro di Gasperini.
STAGIONE – «La stagione dell’Atalanta è sicuramente buona, anzi, ottima se pensiamo alla posizione in classifica. Un anno fa chiunque avrebbe firmato per trovarsi a questo punto della stagione al terzo posto. È vero, hanno avuto un periodo difficile con sconfitte contro squadre importanti, ma i ragazzi sono bravi a reagire. Ora, per crescere ulteriormente, devono evitare di sottovalutare quelle partite che sembrano facili sulla carta e che invece possono riservare brutte sorprese. È da queste gare che passa il salto di qualità definitivo».
Atalanta, dal Milan al futuro di Gasperini: cosa ne pensa il Papu!
GASPERINI – Papu Gomez è sicuro che Gasperini rimarrà all’Atalanta. In ogni caso fa dei nomi di allenatori che vedrebbe comunque bene sulla panchina della Dea: «Sinceramente non credo che Gasperini abbia intenzione di salutare l’Atalanta, soprattutto se riuscirà a qualificarsi per la prossima Champions League. Certo, nel calcio non si può mai escludere nulla, ma conoscendo bene il mister sono convinto che rimarrà ancora a lungo a Bergamo. Se proprio devo immaginare qualcuno al posto del Gasp, penso a Palladino, Italiano o Thiago Motta. Sono allenatori giovani, moderni, che hanno idee simili e potrebbero dare continuità al progetto tecnico intrapreso da Gasperini».
MILAN – «Non sarà decisiva. Ovviamente una vittoria aiuterebbe, ma l’Atalanta è abbastanza forte e consapevole dei suoi mezzi per raggiungere l’obbiettivo delle prime quattro posizioni indipendentemente da una singola partita. La squadra sta vivendo una stagione positiva, e penso che riuscirà facilmente a conquistare un posto nella prossima Champions».
Papu Gomez vicino al Milan? Un retroscena!
RETROSCENA – «Adriano Galliani mi apprezzava molto e ci provò nel 2017. Era l’ultimo anno della gestione Berlusconi, e in panchina sedeva Montella. Alla fine decisi di restare a Bergamo, perché ero diventato uno dei leader del gruppo, la società aveva obiettivi ambiziosi e la mia famiglia si trovava benissimo. Dissi no anche alla Lazio, mentre nel 2013 fui molto vicino a Inter e Atletico Madrid. Ricordo ancora un pranzo con Simeone: mi disse chiaramente che mi voleva con sé, ma il Catania chiedeva cifre troppo alte e così presero Villa».