Guida: «Io e Maresca non arbitreremo a Napoli! Ecco perché»

Marco Guida, esperto arbitro di Serie A, ha parlato della recente aggressione nei confronti di un arbitro di Acireale e della sua scelta di non arbitrare a Napoli.
VERGOGNA – Nei giorni scorsi ha fatto parecchio rumore l’aggressione nei confronti di un giovane arbitro di 19 anni di Acireale, colpito con calci e pugni da alcuni tifosi che hanno invaso il campo nonostante la partita si sarebbe dovuta disputare a porte chiuse. Sul tema della violenza nei confronti degli arbitri è intervenuto Marco Guida, esperto fischietto di Serie A, intervenuto a Radio CRC.
Guida: «Attacco all’arbitro atto vile e disgustoso. Ho deciso di non arbitrare a Napoli»
COMMENTO – Queste le sue parole su quanto accaduto nei giorni scorsi: «È un tema molto delicato soprattutto quando si parla di ragazzi di 14-15 anni che quotidianamente subiscono violenze. Ci tengo a mandare un caloroso abbraccio a Diego da parte di tutta la nostra associazione nazionale e internazionale, poiché anche tanti colleghi dell’estero hanno espresso solidarietà verso di lui. Quello che ha vissuto Diego è un attacco vile, vigliacco e disgustoso. Anche io sono passato per i campi di provincia e ho preso degli insulti però questa è un’attività che ti fortifica come uomo e poi come arbitro. Ho avuto la fortuna di non subire mai un’aggressione. Da genitore mi fa molto male sentire di ragazzi di 14 anni che vengono insultati e aggrediti.»
DECISIONE – Poi ha parlato di una sua scelta personale: «Ci tengo ad essere trasparente sulla questione. Non c’è nessun retropensiero, il nostro designatore arbitrale Gianluca Rocchi può scegliere il miglior arbitro per la miglior partita. Noi siamo persone perbene. Sia io sia Fabio Maresca abbiamo deciso di non arbitrare a Napoli poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano anche se abbiamo avuto la proposta. Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire 2 giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno. L’AIA ci ha dato piena libertà di poter arbitrare qualsiasi squadra in qualsiasi momento.»