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De Rossi in vista di Monza-Roma: "Lukaku mai in discussione"

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di Daniele De Rossi in vista della gara tra Roma e Monza di sabato 2 marzo

FELICI PER TRE – Tre le vittorie consecutive di Daniele De Rossi da quando è in carica come allenatore della Roma, tre i gol della stella argentina Paulo Dybala che hanno condotto i giallorossi alla vittoria nella gara contro il Torino di Ivan Juric. L’allenatore romano si gode il momento di forma, pur mantenendo salda l’attenzione sui ruoli e i doveri di ogni membro della squadra. Tra dubbi di formazione e cambi di modulo, leggiamo le parole tratte dall’odierna conferenza stampa:

De Rossi sul livello di forma di Dybala
Gestire una squadra con tanti giocatori di qualità rende le cose più semplici. Posso fare cambi senza compromettere il livello del gioco quando qualcuno è stanco. Sono fiducioso nella formazione che ho scelto per vincere. Dybala è in forma, sta bene: non so quante volte abbia fatto 110 minuti e poi 90 subito dopo. Siamo contenti della sua condizione fisica e mentale, dopo una tripletta senti bene anche qualche acciacco. Sono soddisfatto della condizione di lui e degli altri giocatori.

Una squadra come famiglia
Famiglia? Se non lo siamo ancora, lo stiamo per diventare. È quella la maniera di vivere lo spogliatoio, la squadra, la propria professionalità. So cosa significa, i calciatori devono essere felici di venire a fare un lavoro che fisicamente e mentalmente deve essere perfetto. È uno scambio alla pari ed è faticoso per tutti. Loro hanno uno staff e un ambiente familiare, siamo degli amici, ma devono venire a fare il lavoro che gli spetta.

L’eccezionalità di Dybala e la professionalità di Lukaku
Per quanto riguarda la posizione di Dybala, non c’è nulla di tattico che permetta di esaltarlo più o meno. Se analizziamo i gol, sono situazioni che lo porterebbero a far bene anche con un 5-5-0. Su Romelu [Lukaku, ndr], non è corretto dire che è messo in discussione. Tutti lo sono, com’è normale: anche Dybala lo è. Si tratta di scelte e di gestione. A Frosinone l’ho tolto perché non stava giocando benissimo, ma la sua condizione è quella di una stella che entra, fa a spallate, corre per tutti i 90 minuti. Non è sorprendente che un giocatore come lui entri dalla panchina e faccia bene, è il suo lavoro. Da questo punto di vista, Romelu è il giocatore perfetto.

Sui cambi nella gestione societaria
Siamo abili nel mantenere la serenità. I risultati giocano a nostro favore, anche se siamo distanti dalle questioni dietro le quinte. Le grandi società assicurano che la Prima Squadra della Roma abbia tutto il necessario per svolgere il proprio lavoro al meglio. Io mi concentro sul mio ruolo e tutti sono disponibili 24 ore su 24. Se chiamo il telefono e chiamo il Presidente, so che risponderanno, fuso orario permettendo. So che ci saranno cambiamenti, ma devo rimanere concentrato sul compito. I risultati ci mettono in una posizione favorevole, ma per il resto non ho voce in capitolo. L’atmosfera è positiva e non noto nulla di particolare in corso.

Il ritorno di Smalling
Quando non giochi da tanto tempo, i muscoli non sono abituati a certi scatti, a certe distanze. Lo stress della partita è diverso dall’allenamento; l’ho messo con la difesa a 3 per mettergli due cani da guardia ai lati e mantenerlo un po’ più in custodia. A Frosinone ha avuto bisogno di riassaporare il campo, è normale. Ho finora cercato un po’ di proteggerlo, ma resta a prescindere un giocatore fondamentale per il presente e per il futuro.

Paredes segue le orme di De Rossi alla Roma
Paredes sta progredendo notevolmente nelle richieste che gli faccio, senza nemmeno dover discutere sull’abilità di gestire il possesso palla. Sta diventando più diretto, verticale, più rapido: calcisticamente è intelligentissimo. A volte è stato troppo istintivo, in passato. Per essere un buon centrocampista deve essere riflessivo, deve compiere azioni visibili e invisibili. Essendo un giocatore grintoso come lo ero io, capisce l’importanza del temporeggiare e sta imparando velocemente. Temporeggiare in questo sport è troppo importante. Ha delle furbate da argentino puro nell’uno contro uno, e apprezzo come stia interpretando il suo ruolo. Come centrocampista centrale, mi permetto di dargli qualche consiglio in più.

Sui titolari in difesa
Cinque difensori per due posti? Loro si sentono tutti titolari [ride, ndr]. Volendo, anche Mancini può giocare da esterno. Come Paredes, è anche lui uno di quei giocatori con il calcio in testa. Con Fonseca ha giocato anche da centrocampista ed era stato uno di quelli che dal mio addio alla Roma mi aveva impressionato di più. Quindi, perché no? Si tratterebbe al massimo di una questione tattica; anche Angeliño può giocare a destra. Certo che se utilizzi un centrale come terzino, hai bisogno di un’ala di qualità, e noi abbiamo Baldanzi, Dybala, mentre dall’altra parte c’è Stephan [El Sharaawy, ndr] che contribuisce anche alla quantità.

La pericolosità del Monza
Il Monza è una squadra difficile da affrontare. Ricordo anche la partita d’andata, vinta all’ultimo. Sono meno aggressivi del Torino, ma magari lo faranno contro di noi vedendo come abbiamo sofferto nell’ultima partita. Se ci sono problemi sui cross, servirà un supporto maggiore su Angeliño. Resta il fatto che nel calcio i cross si subiscono e non sempre si possono evitare.

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