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Spalletti come Gravina, non si dimette: «Italia, siamo tornati a 0»

Il commissario tecnico della Nazionale vuole ripartire dopo il flop di ieri.

Spalletti e Gravina non si dimettono. Questa è la notizia principale della conferenza stampa tuttora in corso a Iserlohn, dove stanno parlando commissario tecnico dell’Italia e presidente della FIGC.

IL DAY AFTERLuciano Spalletti non si toglie dalle critiche per la vergogna dell’Italia: «Sono naturalmente quello che ha responsabilità più importanti di tutti. È un giochino che non faccio quello del “sarebbe stato meglio se”. Sono stato sempre attento a quello che devo fare successivamente, è con quello che andrò nel mio futuro. Indietro non ci posso andare, cerco di spostarmi. È chiaro che, per quello che si è visto, qualche cosa ho sbagliato. Ho tentato di ringiovanire un po’ la squadra, siccome rimango qui questo in futuro sarà fatto ancora di più».

Spalletti non si dimette: vuole rilanciare l’Italia dopo gli Europei

GLI ERRORI – Spalletti ammette come nell’Italia non sia funzionato tutto: «È chiaro che è no, sennò sarei qui a fare discorsi diversi oggi. Mi è stato attribuito di aver alzato troppo i toni, di aver fatto uso di miti da seguire. Però è un po’ stata tutta la mia vita così: io ho degli esempi da seguire, ci vogliono sempre degli esempi da seguire. Ci sono ancora molte cose da far vedere, il mio impegno sarà ugualmente totale. Probabilmente con delle esperienze fatte e delle conoscenze in più, perché poi bisogna essere completi nel racconto e anche onesti nel racconto di queste quattordici partite e di questo periodo che ho fatto. Sono entrato dentro dove c’era subito urgenza di risultati, probabilmente per quello che necessitava il momento siamo stati bravi fino a un certo punto».

PARTITA PESSIMA – A Spalletti non va giù Svizzera-Italia: «Ieri si è fatto un passo indietro che non si può accettare. Però si riparte da lì e penso di sapere cosa fare. Attraverso la partita di ieri siamo tornati a zero, perché la partita di ieri ci riporta a zero. E da lì dobbiamo ripartire. Nelle scelte future tenterò di ringiovanire ulteriormente la rosa per ricreare il prima possibile un gruppo. Si va a creare un futuro ancor più dal basso, più giovane. Calciatori del livello di Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci si fa fatica a trovarli, ma mettendo in campo giocatori come Riccardo Calafiori si dà spazio a dei leader. A prescindere dal peso in nazionale».

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