Durante la sfida tra Milan e Genoa il clima sugli spalti era surreale, con cori e fischi di contestazioni, i tifosi della Sud hanno abbandonato i posti nel finale.
LA CONTESTAZIONI – I tifosi hanno messo sotto accusa il Milan, dalla dirigenza fino ai giocatori. Dopo anni di vicinanza e approvazione della gestione del club rossonero, ora qualcosa sembra essersi rotto. Come detto, sciopero del tifo organizzato a San Siro durante la sfida tra Milan e Genoa, nessun coro e pochissime bandiere. Poi durante il secondo tempo ecco ergersi una serie di striscioni dal messaggio chiaro: «Strategia comunicativa, presenza istituzionale e acquisti mirati. Coesione, ambizione e capacità. Un progetto vincente parte dalla società. Milano non si accontenta». Poi nei minuti finali, ossia dal ottantesimo minuto in poi, ecco gli spalti della curva Sud svuotarsi e l’ultimo striscione «Il rumore del silenzio», ma chi rimane allo stadio fischia e contesta i giocatori in campo (che pareggiano poi 3-3 il match con il Genoa).
LE RIVENDICAZIONI – Il messaggio del tifo è molto chiaro e preciso, mancano solo i nomi per essere più esplicito. Si va da Gerry Cardinale, praticamente assente a Milano nella gestione del club, a Moncada e Furlani, che non hanno difeso appieno il Milan nelle ultime inchieste e condotto un mercato poco appagante, fino a Pioli e la rosa stessa, i quali non hanno più ambizioni se non quella del quarto posto. Insomma, i tifosi contestano una gestione del club troppo finanziaria e aziendalista, a discapito dei risultati sul campo e sul bel gioco, rivendicando più attaccamento alla maglia, in primis dai giocatori, e una strategia manageriale che riporti il Milan a essere competitivo in Europa e in Italia. Ora tocca ai dirigenti, il primo passo è la scelta del futuro allenatore.
