Juventus, post Thiago Motta? Scelte limitate: ecco perché

La Juventus sta facendo le sue riflessioni sul futuro di Thiago Motta. Le scelte però non sono poi molte, condizionati anche dal Mondiale per club: ecco i possibili sostituti.
SITUAZIONE – “Io sono l’uomo giusto per rialzare la Juventus”. Queste sono state le prime parole rilasciate da Thiago Motta nel corso della sua presentazione come nuovo allenatore bianconero. Inizialmente molti lo davano come “salvatore”, anche i tifosi erano entusiasti del suo arrivo. Tutti quanti adesso urlano a gran voce il ritorno di Allegri, lo stesso che avevano tanto condannato nella passata stagione. La sconfitta contro la Fiorentina per 3-0 è stata la ciliegina sulla torta di una stagione disastrosa. Nonostante la società, ancora una volta, abbia confermato Thiago Motta come allenatore, sarà molto difficile vederlo ancora sulla panchina al termine del campionato. La lista dei sostituti è molto limitata.
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POST – Le ambizioni della Juventus sono sempre altissime, come giusto che sia per la storia del club. Ovviamente sul taccuino di Giuntoli ci sono nomi di spessore per il post Thiago Motta, di cui 2 però sono attualmente irraggiungibili. I bianconeri, infatti, dal 14 giugno saranno impegnati al Mondiale per Club, competizione che li porta a scontrarsi con le migliori squadre del pianeta. In caso di esonero di Thiago Motta solamente Mancini e Pioli potrebbero prendere il suo posto in panchina. Sia Conte che Gasperini infatti non hanno alcuna possibilità di rientrare nella lista, in quanto non possono interrompere i propri contratti con le rispettive squadre prima del 30 di giugno. A differenza dei due, invece, Pioli ha una clausola nel suo contratto che gli permette di svincolarsi al termine della stagione. Sarebbe quindi in condizione di rispondere presente in caso di chiamate dei bianconeri.
MANCINI – Il nome più caldo rimane quello di Mancini. Il tecnico ex Inter è considerato, grazie al suo curriculum, il profilo ideale per riportare la squadra al successo. Gioca un punto a suo favore la vittoria dell’Europeo con l’Italia di qualche anno fa, in cui è riuscito a far prevalere la forza del gruppo piuttosto che quella tecnica. Ecco, proprio l’unione del gruppo è ciò che manca ai bianconeri ed è proprio il fattore che sta spingendo la società a pendere verso Mancini.