Cagliari

Pavoletti orgoglioso del rinnovo: «Grazie della fiducia. Darò sempre il massimo!»

Leonardo Pavoletti ha espresso la propria soddisfazione per il rinnovo del contratto con il Cagliari fino al 2026. Il legame tra calciatore e città va oltre il campo, rappresentando un vincolo inscindibile tra le parti.

L’EMOZIONELeonardo Pavoletti ha rilasciato un’intervista al canale Youtube del Cagliari in merito al suo rinnovo di contratto fino al 2026. A proposito della notizia della prosecuzione del proprio rapporto insieme, il calciatore dei sardi ha ringraziato tutto l’ambiente per la fiducia riposta nei suoi confronti: «Le sensazioni a caldo sono di gratitudine, affetto e orgoglio. Devo ringraziare la società perché continua a credere in me, ma anche la città e la tifoseria per l’affetto che continuano a dimostrare nei miei confronti. Mi hanno spinto ad amare questo luogo».

IL LEGAME – Pavoletti ha sottolineato di avere dei ricordi indimenticabili che lo legano alla città di Cagliari: «Il senso di appartenenza verso la città è nato piano piano, regalandomi soddisfazioni in campo e nella vita. Qui sono diventato uomo e padre, qui sono nati i miei figli. L’idea stessa di vivere la quotidianità a Cagliari per me significa tanto».

Pavoletti ricorda gli anni precedenti al Cagliari: la memoria

TERZO ANNO – A proposito della terza stagione trascorsa in Sardegna, Pavoletti ha espresso il rammarico per gli eventi che si sono verificati nella stagione 2019-2020: «Più dolori che gioie. C’è stato il COVID e ci sono stati gli infortuni al ginocchio. Ho soltanto potuto vedere i miei compagni da fuori, fare per loro il tifo lontano dal campo. Mi davano tutti per spacciato dopo la rottura del crociato, ma dopo mi sono fatto trovare pronto trovando delle grandi forze dentro di me che non avevo contezza di possedere».

LA GIOIA – I tre flash che Pavoletti ha indicato come momenti che conserva con più nitidezza della stagione appena trascorsa sono: «Il ricordo di Cagliari-Frosinone 4-3, da cui è nata la convinzione di poter stare in Serie A. Poi la riunione post-partita con la Lazio, quando il mister ha tentato di fare da parafulmine, provando a dimettersi, ma noi ce lo siamo tenuti stretti. E poi la salvezza raggiunta a Reggio Emilia, con tutti i festeggiamenti che da lì sono nati».

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