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Gasperini: «Arbitri? Mestiere impossibile, colpa del regolamento. Sul Napoli»

Gasperini ha rilasciato un’intervista nella quale ha trattato del tema arbitraggio e progetto Atalanta, concludendo con l’offerta del Napoli.

ARBITRI – Gasperini parla del miglioramento nel rapporto con gli arbitri nonostante le ingiustizie nei confronti dell’Atalanta siano state molteplici: «Dopo tutto quello che ho dovuto mandare giù… Le cose però sono migliorate, mi sono vaccinato. Da un certo punto di vista anche loro hanno imparato a conoscermi, si rapportano in modo diverso. Qualche anno fa ci sono state troppe cose, comunque devo ammettere che il loro è diventato un mestiere impossibile, colpa del regolamento che troppo spesso non è chiaro». 

VOLONTARIO? – Gasperini pizzica gli arbitri sulle differenze di interpretazione di varie situazioni: «Questo non lo so, ma sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In serie A e nelle coppe si giocano due differenti sport. Prendi l’Europeo, il Var è intervenuto pochissime volte, mentre da noi arbitra spesso. Le decisioni del Var vanno disciplinate una volta per tutte. Aspetta, un’altra cosa che mi fa andare fuori di testa è la simulazione. La simulazione eclatante, il giocatore che si tuffa senza essere stato nemmeno toccato mi fa incazzare di brutto. Questo è barare, il simulatore bara. Le mie non furono proteste contro la persona». 

Gasperini, il pensiero sull’Europeo!

EURO2024 – Nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport Gasperini ha parlato anche del suo pensiero sulla Nazionale vista all’Europeo: «La penso come tanti altri. È mancata la squadra, Spalletti non è riuscito a trasmettere certi princìpi, le ragioni può conoscerle soltanto lui. L’Italia era scarica, svuotata. La delusione principale è stata questa, perché le nostre nazionali si sono sempre distinte per solidità, senso del gruppo. Non abbiamo mai avuto i Pelé, i Maradona, i Cruijff, i Messi, però gli ottimi giocatori non sono mancati. I nostri Palloni d’oro si chiamano Rivera, Rossi, Baggio, nel 2006 l’hanno dato a un difensore, Cannavaro, in quella squadra c’erano Iaquinta, Camoranesi, Gilardino, Oddo, Grosso, Perrotta. Noi italiani siamo così, dopo una delusione butteremmo tutto a mare. Dovremmo invece ripartire dalla lezione subita. E dai vivai, certo. L’80 per cento dei giovani italiani gioca a calcio e se non riusciamo a farli crescere e a portarli in prima squadra è il sistema che è sbagliato».

Il progetto Atalanta e l’offerta del Napoli!

ZANIOLO – Gasperini spiga come è avvenuto l’acquisto di Zaniolo: «Un giorno telefona Borriello e mi fa: “Mister, ho un giocatore che vuole venire da lei, uno forte, una bestia”. E io: Marco, chi è? “Zaniolo”. Bravo, mi piace. Ne ho parlato con D’Amico, poi con Percassi, questo ragazzo mi interessa, ed è arrivato. L’Atalanta non può permettersi acquisti milionari. E allora coglie le opportunità. Scamacca e De Ketelaere cresciuti? Parzialmente. Ma erano soltanto al primo anno ». 

NAPOLI – Gasperini svela anche il suo pensiero sull’offerta ricevuta dal Napoli: «Ci ho pensato, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente e tutto quello che si porta dietro. A Napoli ora c’è Conte, i tifosi non possono provare dispiacere».  

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