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Lecco nel caos, il presidente denuncia le combine dei suoi giocatori

Ore drammatiche, se non grottesche, in casa Lecco in Serie B. Il presidente denuncia staff e giocatori di presunte scommesse, ma questi si difendono e contrattaccano. 

IL CASO – Come ricostruisce la Gazzetta dello Sport, ad aizzare lo scontro in casa Lecco è stato lo stesso presidente Paolo Di Nunno, il quale ha denunciato una possibile compravendita di partite nella parte finale della stagione, vista la quasi sicura retrocessione della squadra. Ecco le parole del presidente: «Ho chiesto alla Lega che metta sotto controllo i miei telefoni e quelli dei giocatori perché non vorrei che essendo oramai la salvezza quasi impossibile, a qualcuno non venga l’idea di vendersi le partite».

LA RISPOSTA – Non si è fatta attendere la dura risposta dello staff del Lecco e dei suoi tesserati. Ecco il comunicato ufficiale dell’AIC: «I calciatori e i tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Leonardo Di Nunno. Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso».

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