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Calafiori: «A Basilea costretto, ora vivo un sogno! Bastoni devastante»

Riccardo Calafiori ha parlato in conferenza stampa direttamente da Coverciano. Il difensore del Bologna a tredici giorni dalla gara d’esordio con l’Albania.

CONFERENZA CALAFIORI – Calafiori ha tenuto una conferenza stampa direttamente da Coverciano, dopo quella di Spalletti di venerdì.

Un anno fa era a Basilea, oggi apre il ciclo di conferenze stampa dei giocatori dell’Italia. Che cosa vedi in mezzo oggi?

Sono successe tantissime cose altrimenti non sarei qua probabilmente. Il miglioramento più grande è stato quello fatto dal punto di vista mentale. Sono stato sereno, mi sono impegnato tantissimo. E’ stato ripagato, penso.

Ricordi la scelta di andare a Basilea e similarità tra Bologna e Italia?

Quella di Basilea scelta non propriamente mia, quasi sono stato obbligato. Ma dal primo giorno mi sono ricreduto, lì c’è tutto quello che serve per crescere. Ho fatto 30 presenze e mi ha aiutato a crescere. C’è qualcosa di simile con Thiago. L’idea è sempre quella: occupare gli spazi in modo giusto.

Il concetto di duttilità e disponibilità che hai sperimentato con il Bologna, lo trovi anche qui: è un concetto identificativo del lavoro che fate? 

Ci sono similitudini, però anche molte cose diverse. Credo sia un’esigenza andare in questa direzione. Si cercano movimenti per non dare punti di riferimento. Al Bologna dico solo grazie, sin dal primo giorno atmosfera bellissima. L’ultima contro la Juventus la ricorderò per sempre. Non mi aspettavo queste gente per il pullman. Dico solo grazie.

Avresti potuto fare questo percorso anche senza Basilea?

Sono state alcune cose successe. Non ce l’ho con nessuno, ho giochicchiato con Mourinho, poi a Genova è andata male. Per forza di cose non c’era più spazio e alla fine sono andato a Basilea.

Interessi di mercato?

Sul futuro sinceramente qua siamo in Nazionale, vorrei godermela, andare all’Europeo e sono concentrato su questo.

Come stai vivendo tutto questo dopo un campionato intenso e particolare?

Me la vivo benissimo, è un sogno che si avvera. Da Bologna porterei serenità, tranquillità e il fatto di divertirsi in campo senza paure.

Modello a cui ti ispiri? Cosa è cambiato in te nell’ultimo anno?

Sono migliorato prima mentalmente. Ho scoperto che è tanto importante questo aspetto, va allenato tanto quanto quello fisico. Modello? Cerco di rubare da tutti. Ma Bastoni è devastante, cerco di prendere qualcosa da lui.

Ruolo e posizioni in campo?

Da centrale a terzino cambia tutto. Giocare a tre o a quattro cambia poco, mi trovo bene con entrambe i moduli.

Da Basilea ad ambito dai migliori club, come la senti?

Nell’approccio delle partite non è cambiato: questo è il segreto.

Dopo il grave infortunio, qualcuno ti ha detto se la tua carriera stava finendo? Ti piacerebbe tornare alla Roma?

Qualcuno me l’ha detto. Ci ho creduto 10′, ma la reazione era quello di non crederci e che dovevo fare qualcosa. L’obiettivo era tornare in campo. Alla Roma? Ho un bel rapporto con i miei ex compagni, ho un bel ricordo. Posso dire solo questo.

Bologna in Champions League a sorpresa. Siete qui in 14 con meno di 10 presenze in Nazionale. Gruppo giovane. può essere sorpresa?

La squadra che ha vinto gli Europei è cambiata, penso possa essere un punto di forza la tranquillità, l’innocenza di non pensare troppo.

Debutto, come lo stai vivendo: c’è fiducia?

La duttilità è un mio punto a favore, credo che tutti la dovrebbero avere. Sulla convocazione all’Europeo sarebbe un sogno, lo spero tanto.

Dove ha visto la finale dell’Europeo?

Ricordo bellissimo, quando ci sono queste manifestazioni noi italiani ci uniamo tantissimo. Ero con la mia famiglia e miei amici e poi siamo usciti. Non avrei mai immaginato di poterci essere al prossimo.

Il ruolo di Mino Raiola su Calafiori?

Fondamentale. Con lui mi sono visto poche volte, ma è stato umilissimo con me. Lo ha portato avanti così. Lui mi disse che c’era l’opzione di operarmi in America. E’ andata benissimo, è stato fondamentale.

Una cosa che accomuna il lavoro di Spalletti e di Thiago Motta?

Sono entrambi meticolosi, non si accetta nessuno errore.

Più un costruttore goleador o devi avere la tigna e quel modo di stare sull’uomo ancora da definire?

Ho punti di forza, ma devo anche migliorare. Marcare come Chiellini è più complicato, numero uno in assoluto in questo da quando sono nato. Devo migliorare anche in fase di possesso. Entrambe le cose.

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