Raspadori: «Le favorite? Per individualità Inghilterra e Francia. Ma nulla è scritto!»
Giacomo Raspadori ha parlato in conferenza stampa dal ritiro degli azzurri. Vari i temi da lui affrontati nel corso della conferenza.
CONFERENZA RASPADORI – Giacomo Raspadori ha tenuto una conferenza stampa dal ritiro dell’Italia, in attesa del secondo incontro dei gironi degli Europei contro la Spagna.
All’Italia serve un centravanti di struttura?
Non è un requisito fondamentale, ma in certe partite può essere utile. Ma in un contesto di gioco organizzato si può anche avere un attaccante che si tira fuori e crea spazi.
Sei in nazionale da 3 anni ma sei stato titolare solo al Sassuolo. Inizi a scalpitare?
Sono un ragazzo ambizioso e voglio ritagliarmi più spazio possibile. A 24 anni non mi considero più un giovane del calcio ma lavoro per crearmi più continuità.
Quanto ti senti cresciuto rispetto all’ultimo Europeo?
Sono più maturo dal punto di vista calcistico, quella per me era la prima convocazione e anche inaspettata. Anche essere qui non è scontato. Spalletti è sempre lo stesso, trasmette carica in ogni istante. Noi dobbiamo essere bravi ad assimilare il suo credo per avere un’identità.
Oggi esordisce la Georgia di Kvara: vuoi mandargli un messaggio?
A Kvara faccio un grande in bocca al lupo, è un ragazzo d’oro e un talento che non sto io a scoprire.
Ti senti sottostimato in questo momento?
Assolutamente no, sono all’interno di un gruppo di giocatori fortissimi che gioca un Europeo con la maglia della Nazionale. Sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti degli altri giocatori. Sicuramente nell’ultimo periodo mi è mancata la continuità ma non bisogna mollare per farsi trovare sempre pronti.
Avere perso qualche occasione in nazionale è “colpa” del poco spazio al Napoli?
No, la mancanza di continuità può portare a essere meno brillanti quando si arriva in Nazionale, ma per come sono e come mi alleno non penso che sia così.
Dove pensi di poter far male alla Spagna?
Per come ci stiamo preparando ci sono diverse cose dove possiamo fare male alla Spagna, ma dobbiamo concentrarci su di noi perché conosciamo il nostro valore.
Cosa vi ha colpito della Spagna?
Abbiamo notato l’intensità che hanno messo durante tutta la partita con la Croazia, con e senza palla. Dobbiamo cercare di farlo anche noi, e allo stesso livello.
In quest’anno in cui hai giocato meno quanto ti ha tolto e quanto ti ha tenuto all’interno della Nazionale?
Mi sono sempre sentito parte del gruppo, sono sempre stato convocato da quando sono entrato nel giro e quindi non ho mai avuto modo di pensare di non farne parte. La continuità aiuta a esprimersi al meglio, sei più sciolto nello stare in campo. Se anche quando giochi poco sei tra i convocati senti che la fiducia del tecnico è molto alta.
Cosa pensi del fatto che in Italia le under vincano mentre i giovani giocano poco?
È una problematica che va avanti da tempo, cioè che in Italia un calciatore a 24 anni è considerato giovane. Io non mi reputo giovane e spero che ci sia l’opportunità di far giocare e far sbagliare i giovani. Io a Sassuolo con De Zerbi ho avuto questa fortuna, cosa non scontata in Italia.
Hai già sentito Conte?
Sì, mi ha chiamato e ci siamo conosciuti ma adesso sono focalizzato su questo Europeo che è il sogno di tutti i ragazzi.
Pensi che l’anno prossimo a Napoli con Conte avrai più spazio? O pensi che farai delle riflessioni?
Il mio obiettivo è quello di fare un’annata da protagonista e avere continuità. Ancora non ci siamo conosciuti di persona, quindi è troppo presto per parlarne e questa non è la sede corretta per farlo.
