Corvino non ci sta: «Troppi stranieri nelle giovanili? No, il problema è nella Lega!»
Pantaleo Corvino ha rispedito al mittente le critiche che gli sono state rivolte riguardo il numero di stranieri presenti nella rosa della Primavera del suo Lecce. Il bersaglio è stato focalizzato su altri temi.
LA DIFESA – Pantaleo Corvino ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport sul tema delle ragioni alla base del tracollo dell’Italia agli Europei. Il ds del Lecce si è innanzitutto concentrato sulle critiche rivolte al suo club per la supposta presenza di troppi stranieri nella sua rosa: «Il Lecce ha in A tre giocatori che provengono dalla Primavera. Falcone, Baschirotto, Piccoli, Gallo e Sansone sono italiani. Il Lecce non può permettersi gli italiani per i costi eccessivi. I grandi club vengono qui a fare razzia dei talenti locali. L’aridità del nostro calcio non deriva dalle politiche del Lecce, ma da quelle della Federcalcio e della Lega! E non da ieri».
SUGLI STRANIERI – Il ds del Lecce si difende in questo modo dall’accusa di avere troppi stranieri nella Primavera del club: «Corvino non è il problema, ma la soluzione. Io ho tirato fuori Miccoli, Chiesa, Pellè, Vlahovic, Ledesma…Se il meccanismo non funziona è sempre utile guardarsi dentro, non attorno. Io sono partito dalla terza categoria».
Corvino si esprime in merito ai cambiamenti necessari per una svolta!
IL SUGGERIMENTO – A proposito di ciò che andrebbe fatto per dare una svolta al nostro calcio, Corvino ha le idee chiare: «Vanno cambiate le regole d’ingaggio. Servirebbero gli Stati Generali aperti al pubblico, così si capirebbe chi è in buona fede e chi no. E smettiamola di inseguire colpevoli esterni, basta con la litania degli stranieri che portano via il posto agli italiani. Nel 2006, anche se le regole erano le stesse, abbiamo vinto il Mondiale in Germania».
